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Le banche centrali guadagnano un sacco di soldi sullo stampare moneta, in maniera illecita in quanto quei soldi sono dello Stato e quindi dei cittadini…!!!!

Chissà quante volte avete incontrato questa frase scritta (anche diversamente) da qualche parte, chissà quante volte l’avete ripetuta senza comprenderne a fondo il vero meccanismo e per questo vi siete sentiti schiavi del sistema da noi stessi creato… Schiavi del cosiddetto SIGNORAGGIO BANCARIO!

Partiamo con ordine, perché ho intenzione di percorrere questo terreno tanto minato e discusso, quanto poco compreso; questa infatti sarà la prima parte di diversi post che tratteranno tale tematica, per mettere una volta per tutte la parola fine alla male interpretazione sul signoraggio bancario e alla falsa informazioni di pseudo siti complottisti che diffondono cattiva informazione.

Che cos’è questo Signoraggio bancario?

Secondo la definizione data da Bankitalia, il signoraggio è l’insieme dei redditi derivanti dall’emissione di moneta. Questo reddito derivante dall’emissione di moneta da parte delle Banche Centrali viene poi in parte prelevato dallo Stato sotto forma d’imposte, mentre il rimanente resta a coprire i costi di funzionamento dell’istituto emittente (Banca Centrale).

Prima di intraprendere tecnicismi vari per esplicare il concetto, partiamo con un po’ di storia dell’evoluzione del signoraggio.

La storia.

Il termine signoraggio  fonda le sue radici dalla derivazione di “seigneur”  corrispondente per l’appunto nella lingua italiana al termine “signore”. Nel medioevo infatti i signori feudali di tutta Europa cercarono di rendersi indipendenti dai sovrani attribuendosi il diritto di battere moneta e la titolarità dei relativi redditi scaturiti da tale attività.

Quando nell’antichità la base monetaria consisteva in monete d’oro, chiunque avesse metallo prezioso poteva recarsi presso la Zecca per far coniare monete con l’effige del sovrano, e il costo dell’operazione era coperto lasciando inalterato il valore nominale della moneta (il valore nominale è il valore facciale, in stretti termini il valore facciale di una banconota da 10 euro è appunto 10 euro), ma abbassando il valore intrinseco (il valore intrinseco è invece il costo di produzione di quella banconota da 10 euro che è ovviamente inferiore al suo valore facciale).

L’idea era già nota ai tempi dei Romani con l’imperatore Settimio Severo, il quale dimezzò il valore intrinseco delle monete.
Con la rivoluzione industriale si ebbe un aumento esponenziale degli scambi commerciali che esigevano un sistema di pagamento più snello e di facile trasporto rispetto al trasferire masse molto pesanti di metallo prezioso; da qui l’affermazione dei biglietti di banca svincolate dall’uso del metallo prezioso.In tale contesto il signoraggio è l’imposta sulla coniazione di moneta che serviva poi per finanziare la spesa pubblica dello Stato.

Dalla conferenza di Bretton Woods in poi, ci fu invece un graduale abbandono della convertibilità delle monete in metallo prezioso e la nascita dell’attuale sistema monetario moderno.

Oggi nell’area Euro il reddito da signoraggio è incassato dalla BCE per quanto riguarda la stampa delle banconote (signoraggio primario), mentre i governi dei Paesi membri incassano quello derivante dal conio delle monete metalliche (signoraggio secondario).

Veniamo a oggi….

Se chiunque di voi scrive sul motore di ricerca la parola signoraggio bancario e preme invio, gli spunta un fiume di siti che parlano di questo argomento e che ripetono sempre le stesse cose come se avessero fatto copia e incolla da altri pseudo economisti improvvisati…..

Il tema del signoraggio bancario viene diffuso da video su you tube o altri siti di “informazione” partendo dal concetto che la Banca d’Italia è costituita da privati, come anche la BCE.

Questo  comporta che il ricavato dal signoraggio finisce nelle mani dei banchieri, in quanto le Banche Centrali molte di proprietà di privati, che hanno  in concessione di regime di monopolio dallo Stato il diritto di emissione di moneta si arricchiscono a scapito dello Stato ossia dei cittadini.

Ma i “complottisti” si spingono oltre, mischiando cenni del reale meccanismo della politica monetaria, a parziali sintetizzazioni del loro ingegno, arrivando a teorizzare che addirittura le Banche Centrali che hanno il monopolio nello stampare moneta al costo di produzione (carta e inchiostro), usano questi soldi freschi di stampa per comprare dagli Stati un pari importo in titoli del debito pubblico (ad esempio BTP…); rivendendo questi titoli di debito alle aste, riprendendosi i soldi e lasciando allo Stato il cosiddetto debito pubblico che aumenta a causa proprio di questo costo in più che corrisponde per l’appunto al reddito che spetta alle Banche Centrali per il loro servizio di stampaggio.

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